
Genere documentario
Durata 52minuti
Regia e Montaggio: Paolo Marelli
Collaborazione di Gian Marco Duina, Alfredo Croce e Valeria Villari
Musiche: Luca Macchi, Serhat Achbal, Ashti Abdo, RfM Music
Suono Duccio Servi
Produzione: Lagart Productions
Sinossi Un intreccio di alcune vicende personali e collettive che offrono una riflessione su tematiche quali l’accessibilità allo sport, le periferie, la condizione dei migranti, il calcio femminile e il ruolo dei tifosi all’interno del movimento del calcio popolare. Questo è CAP20100, un documentario nel quale la realtà di un Campionato autogestito viaggia parallela all’esperienza di 4 squadre a 11 che in totale auto gestione partecipano ai campionati ufficiali. La strutturale mancanza di fondi e spazi è il comune denominatore a cui queste esperienze cercano di dare una risposta tramite una fitta rete di relazioni. Stessa rete che permette di fronteggiare un’emergenza inaspettata quanto drammatica, grazie a numerose iniziative solidali, mettendo in evidenza come il valore di questi progetti vada ben oltre il rettangolo di gioco.
Note di regia Da tempo coltivavo il sogno di documentare le esperienze di progetti di calcio popolare sul territorio milanese. L’opportunità è giunta grazie all’incontro e al lavoro fondamentale di Gian Marco Duina e l’associazione AltroPallone con l’obiettivo di raccontare e analizzare il fenomeno del calcio popolare a Milano. Sul territorio milanese tutte le squadre di calcio popolare ad ora esistente sono nate o sono passate dal Campionato Popolare, quindi il parallelo tra queste due realtà separate ma simili mi è sembrato logico. La struttura è corale. Tra Campionato e le squadre avevo a disposizione oltre 200 persone. Mi sembrava, dunque, più coerente scegliere la collettività e che fosse il calcio popolare stesso il protagonista, dando ai personaggi un ruolo simbolico più che specifico e personale. Ho voluto mostrare le periferie della metropoli milanese, la loro vitalità ma anche la bellezza nascosta. Le luci, i palazzi che a un primo sguardo possono apparire grigie, tristi e brutte, racchiudono una grandissima energia inespressa e a volte e anche messa a tacere da chi mostra solo il lato più di tendenza della metropoli.
Non potevo immaginare però che il percorso di ricerca venisse interrotto in maniera così netta da un evento che ha sconvolto le vite di tutti noi. Durante l’emergenza Covid le reti esistenti hanno permesso una rapida risposta in forma di aiuto solidale nelle strade e nei quartieri. Di fronte la difficoltà della pandemia sono nati progetti solidali che hanno coinvolto tutte le realtà di calcio popolare. Il concetto “Cap20100” rimanda sia al codice di avviamento postale di Milano, e alla situazione con il diritto di residenza da parte di alcuni migranti protagonisti della storia, ma è anche l’acronimo di Campionato Antirazzista Popolare. L’importanza di fare rete esplicita la vera ricchezza di tutti questi progetti che creano reti sociali fondamentali come mostrato durante uno dei momenti più difficili degli ultimi anni.









